Se hai un centro estetico o stai per aprirlo sicuramente pensi che le tasse rappresentino un enorme problema relativo alla crescita e allo sviluppo della tua attività.

In questo post ti spiegherò come evitare che le tasse rappresentino un ostacolo alla tua crescita senza correre il rischio di commettere degli illeciti che, sempre più, saranno scoperti dalle autorità.

Io sono Michela Ferracuti e per mestiere seguo titolari di centri estetici dall’apertura allo sviluppo. Sono autrice dei libri “Apre un Centro Estetico”, “Estetista Imprenditrice, Manuale Pratico per l’Estetista di Successo”, “Il marketing non serve a un ca**o” e “Vendere non serve a un ca**o”.

Aliquota IVA centro estetico

Partiamo da una delle domande tipiche che mi vengono più spesso rivolte da parte dei miei clienti titolari di centri estetici: qual è l’aliquota IVA per un centro estetico?

La domanda è mal posta, perché potrebbe in realtà nascondere domande più complesse. L’IVA per determinati prodotti potrebbe essere differente rispetto a quella comune del 22%. Esistono prodotti per i quali l’IVA potrebbe essere del 10%. Devi solo informarti dal tuo commercialista che saprà fornirti l’assistenza necessaria.

E’ probabile invece che tu voglia sapere qual è la percentuale di tassazione sugli utili e sul fatturato per la tua attività.

Il regime forfettario per un centro estetico

Spesso, in fase di apertura, è consigliato il regime forfettario, ossia un regime agevolato che ti consente di risparmiare sulle tasse.
E’ molto indicato anche se il tuo giro di affari è piuttosto contenuto.

Se non superi la soglia limite di 65.000 € l’anno di fatturato, puoi adottare il regime forfettario.

Questi sono i parametri per rientrare nel regime forfettario:

– limite dei ricavi pari a 65.000 €;
– coefficiente di redditività pari al 67%.

Cos’è il coefficiente di redditività?

Il coefficiente di redditività è la percentuale da considerare, sul fatturato totale, ai fini del calcolo del reddito imponibile.

Devi quindi sottrarre i costi derivanti dalla tua attività dal fatturato generato dalla stessa.

Il coefficiente non è altro che la percentuale da applicare agli incassi per ricavare il reddito imponibile su cui calcolare successivamente l’imposta e i contributi da versare.

L’aliquota dell’imposta sostitutiva è pari al 5% per i primi 5 anni se hai i requisiti richiesti.
Negli altri casi, si applica il 15% negli altri casi.

In pratica, pagherai il 5% di imposte per i primi 5 anni e il 15% per quelli successivi.

Si tratta di un vantaggio enorme, ovviamente, ma con dei limiti rilevanti.

Il limite è quello di condannarsi a fatturare soltanto 65.000 euro, che nel momento in cui il giro di affari crescerà, ti andranno stretti.
Inoltre, con questo sistema, non potrai detrarre molte delle spese che, invece, un centro estetico deve sostenere.
Di fatto, potresti scoprire che, nonostante la tassazione molto vantaggiosa, in tasca a fine anno ti potrebbe restare ben poco.

Attenzione: per poter aderire al regime forfettario, dovrai aprire la partita Iva per la prima volta oppure non aver esercitato, nei 3 anni precedenti, un’attività d’impresa o lavoro autonomo.

Partita iva estetista ambulante

Molte estetiste non intendono, o non possono, lavorare nel proprio centro estetico ma preferiscono svolgere la professione come freelance, come beauty esterna che collabora con vari centri estetici. Se sei un’estetista molto specializzata potresti trovare vantaggioso non sostenere i costi di un negozio fisico, per andare a svolgere la professione nei vari centri estetici.

Da un punto di vista legale, è assolutamente possibile purché si abbia comunque una sede fissa presso la quale si svolge la professione. La figura di estetista itinerante o freelance, in realtà, non è riconosciuta.

Quel che è possibile fare è, ad esempio, fissare la sede legale della propria attività presso un’altra attività in possesso dei requisiti, come ad esempio un centro estetico con affitto poltrona o un salone di acconciature in regola con tutti i permessi e le normative. A quel punto, si potrà poi fornire le proprie prestazioni anche presso altri centri estetici esterni, regolando queste collaborazioni da un punto di vista fiscale con dei contratti o comunque delle fatture.

Partita iva estetista freelance o senza sede fissa

Per svolgere l’attività di estetista freelance devi comunque avere una sede da comunicare al tuo comune. Questa sede deve rispettare le indicazioni del regolamento sui locali utilizzati, anche se è solo con un contratto di affitto di cabina o in coworking.

Questa opzione ti consentirà però di offrire la tua prestazione presso altri centri, purché in presenza di un contratto di collaborazione che chiarisca, ai fini di un controllo degli enti preposti, le responsabilità delle parti coinvolte. Questi centri devono offrire una struttura in regola con i permessi comunali per quella determinata attività.

Puoi dunque svolgere la professione di estetista senza sede fissa purché tu abbia comunque un punto di appoggio (cabina in affitto, coworking o sede privata) in possesso di tutti i requisiti per svolgere i servizi di estetica.

Estetista in regola a casa

L’attività estetica svolta presso il domicilio del cliente può essere esercitata, ma solo occasionalmente, a domicilio del cliente da parte di imprese già autorizzate in sede fissa, esclusivamente nei confronti di persone inferme, con gravi difficoltà di deambulazione, ovvero per particolari e straordinarie occasioni (come nei casi di persone impegnate in attività di moda e di spettacolo). Devi quindi avere già tutti i requisiti per svolgere l’attività in una sede fisica per poter lavorare presso il domicilio dei clienti.

Se vuoi lavorare in casa in modo regolare, i tuoi locali dovranno comunque essere sottoposti alle regolamentazioni tipiche del negozio fisico.

Aprire centro estetico in casa

L’attività può essere esercitata in locali funzionalmente separati da quelli adibiti a civile abitazione, comunque rispondenti ai vari requisiti previsti per conseguire il rilascio dell’autorizzazione (art. 4, comma 5, L. n. 1/1990).

Onde evitare possibili errori consiglio SEMPRE di farsi seguire nelle varie pratiche di apertura della partita IVA da un commercialista preparato che, in cambio di un emolumento da concordare in anticipo, ti fornirà tutte le informazioni necessarie per evitare di commettere errori.

Tutto un altro discorso riguarda poi la questione relativa al regime forfettario, alla scelta del regime fiscale in modo da pagare meno tasse possibili senza però precludersi la possibilità di continuare a crescere.

Se la tua intenzione è quella di effettuare la miglior scelta possibile anche da un punto di vista fiscale, è bene che tu legga il mio libro, “Aprire un Centro Estetico”, che puoi trovare qui: www.aprireuncentroestetico.com/libro.

Si tratta di un vero e proprio manuale dedicato a chi vuole aprire un centro estetico ed è il frutto della mia esperienza. Infatti, ho seguito in prima persona l’apertura di molti centri estetici e ho aiutato i loro titolari a ottenere risultati entusiasmanti.

All’interno del libro “Aprire un Centro Estetico” ti spiegherò tutti i passaggi burocratici necessari all’apertura della tua attività e quali strategie intraprendere per poter portare al successo la tua impresa.