Aprire un centro estetico rappresenta il sogno di moltissime ragazze che hanno frequentato la scuola da estetista. Ma anche di molti investitori smaniosi di investire in un settore sempre in ascesa. Ma quanto costa, realmente, aprire un centro estetico? In questa breve guida troverai tutte le risposte che stavi cercando.
Quanto costa aprire un centro estetico?
Deve essere ben chiaro il fatto che non è possibile stabilire con certezza a quanto ammontino i costi per l’apertura di un nuovo centro.
Molte sono le variabili che condizionano la cifra finale, tra cui:
- La posizione del negozio: se apri in un centro commerciale o in una via molto importante hai dei costi, se apri in periferia o in un paesino, ne hai altri.
- Lo stato del negozio: il locale potrebbe aver bisogno di pochi lavori, perché magari era già adibito a centro estetico, oppure essere in condizioni tali da richiedere ristrutturazioni molto pesanti.
- Il tipo di servizi da svolgere: un conto è aprire un centro in cui svolgi solo trattamenti manuali, un altro è se ne vuoi uno che richieda l’investimento in svariati macchinari.
Potresti, quindi, aver bisogno soltanto di poche migliaia di euro nel caso in cui il negozio è già a posto, l’affitto non è elevato e non ti servono macchinari, oppure necessitare di decine e decine di migliaia di euro nel caso tu voglia un centro estetico in zona commerciale, nel quale svolgere molti lavori di ristrutturazione e con molti macchinari per i trattamenti.
La scelta è tua ma il mio consiglio è quello di:
- Meglio una zona centrale che una periferica, anche se costa di più.
- Cerca un locale che non abbia bisogno di eccessive ristrutturazioni. Nel caso, non cercare soluzioni troppo costose perché non è necessario.
- Comincia dai trattamenti che non richiedono macchinari (o quasi). Man mano che il centro si avvierà, potrai poi investire anche in ulteriori servizi.
I costi fissi
All’interno dei costi per l’apertura di un nuovo negozio di estetica, ci sono costi fissi e costi variabili.
I costi fissi di un centro estetico sono quelli che dovrai sostenere per sempre e che puoi calcolare, a livello spannometrico, da subito (e ti consiglio di farlo perché questi dati sono importanti per calcolare i margini di ricavo sui singoli servizi).
Sono costi fissi:
- L’affitto o il mutuo per il locale.
- Il costo del commercialista.
- Il costo del consulente del lavoro se avrai dipendenti.
- Le utenze: acqua, luce, internet, riscaldamento, eventuali spese condominiali e di pulizia.
- Alcune imposte e tasse: la quota Inps, le tasse comunali, eventuali imposte per le insegne.
- Eventuali assicurazioni.
Come puoi vedere, anche in questo caso è impossibile stabilire delle cifre, anche se possiamo provarci.
Il commercialista può costare dai 700 euro ai 4.000 euro l’anno. Se apri in regime forfettario (che è quasi sempre la scelta più adatta quando si comincia), dovrai spendere sicuramente meno di 1.000 euro all’anno per il commercialista, più eventuali ulteriori costi per dichiarazioni dei redditi e altro.
I costi per le utenze non si possono stabilire sulla carta senza conoscere la situazione specifica. Puoi, però, fare una stima riguardo a internet (20 euro al mese sono sufficienti) e relativamente ai costi di condominio e riscaldamento: chiedi all’agenzia immobiliare o al proprietario di comunicarti questi dati perché loro li posseggono.
Relativamente alle tasse per un centro estetico, di sicuro puoi stabilire il costo relativo all’Inps base: ad oggi, si tratta di una cifra di poco superiore ai 4.000 euro l’anno, suddivisi in 4 rate.
Perché parlo di “INPS base”? Perché, oltre a questa cifra, dovrai sostenere ulteriori quote in base al fatturato.
I costi variabili
Ci sono costi che non si possono stabilire in modo univoco fin quando non aprirai il tuo centro.
Stiamo parlando, quindi, delle forniture dei prodotti e delle attrezzature varie: se lavori poco, utilizzerai pochi prodotti e viceversa.
L’importante è non farsi intrappolare in contratti con minimali (che qualunque agente propone), perché ti creano dei costi che non potrai sostenere e sono anche ingiustificati.
Le tasse e le imposte, poi, variano a seconda dei tuoi introiti. Se adotti un regime forfettario (fino a 85.000 euro di fatturato), pagherai solo il 15% (o il 5%, in determinate condizioni) del fatturato, ma non potrai dedurre o scaricare nessuno tipo di costo.
Anche l’INPS ha una parte fissa (i 4.000 e rotti euro di cui abbiamo parlato prima) e una parte che varia al variare del reddito, secondo questo schema:
Tratto da: https://www.lavoroediritti.com/
I costi per la messa a norma dei locali
I locali utilizzati per svolgere la professione di estetista devono avere dei requisiti ben precisi che riguardano:
1. Altezza dei locali (almeno 270 cm per i locali con presenza continuativa di persone; almeno 240 cm per servizi igienici e spogliatoi; almeno 210 cm per spazi di disimpegno, corridoi).
2. Areazione (La superficie per il primo posto di lavoro deve essere di almeno 15 mq ed aumentata di 5 mq per ogni ulteriore postazione. Un locale (spazio delimitato da pareti a tutta altezza) non può avere superficie inferiore a 9mq).
3. Pavimenti e servizi igienici (i pavimenti devono avere una superficie unita e lavabile, i bagni devono essere interni e con determinate caratteristiche).
4. Spazio cabine (Le cabine di estetica possono essere delimitate da pareti non a tutta altezza).
5. Pratica Edilizia e Nomina Del Responsabile Tecnico. Si tratta di richieste necessarie per eseguire le modifiche al negozio (divisori cabine, bagno e antibagno ecc.). Questa pratica si chiama SCIA Edilizia (segnalazione certificata di inizio attività).
A quanto ammontano questi costi? Dipende tutto dalle condizioni in cui si trova il locale che hai scelto. Se altezze, areazioni, tipologie di pavimenti e certificazioni varie degli impianti sono disponibili, i costi sono esigui. Viceversa, se necessario intraprendere lavori, dovrai valutare le proposte delle ditte che si occupano di queste lavorazioni.
I costi per la formazione
Se sei già in possesso dei requisiti per aprire il tuo centro estetico, allora i costi che dovrai sostenere sono quelli relativi alla formazione nel caso in cui ci siano servizi che non sei in grado di svolgere. Questi corsi di formazione hanno costi contenuti, nell’ordine delle centinaia di euro per ogni corso. Evita, almeno all’inizio, di impegnarti economicamente in percorsi molto più costosi. Il tuo primo obiettivo è quello di iniziare a lavorare con i servizi che già puoi svolgere.
I costi per i professionisti e i partner strategici
Ci sono dei costi relativi all’avviamento di un centro estetico che vanno dall’apertura della Partita Iva, all’iscrizione in Camera di Commercio e ulteriori formalità. Anche se alcune di queste pratiche sono gratuite, il consiglio è quello di farti supportare da un professionista (in genere il commercialista) in modo da evitare di commettere errori.
Se vuoi intraprendere un percorso per la creazione di strategie di vendita adeguati, puoi rivolgerti a consulenti con esperienza in questo settore.
I costi di comunicazione e marketing
Il semplice aprire un nuovo centro estetico non porterà la tua attività ad essere immediatamente produttiva. Al giorno d’oggi, l’organizzazione interna e la comunicazione sui social e online in genere è fondamentale per attirare nuovi clienti strappandoli alla concorrenza. Ci sono corsi e libri che puoi acquistare per poter colmare queste lacune, evitando di commettere il tipico errore di pensare che queste componenti non facciano parte del tuo lavoro. Anche per poter delegare la comunicazione ad un’agenzia è necessario comprenderne le strategie.
Conclusioni: i costi reali che dovrai affrontare dopo aver aperto il tuo centro estetico
In ordine cronologico, questi sono i costi che dovrai affrontare:
- Apertura Partita IVA e iscrizione alla Camera di Commercio.
- Adeguamento dei locali ed eventuali lavori di ristrutturazione.
- Costi fissi, dall’Inps alle utenze.
- Costi variabili, dalle tasse ai prodotti.
- Costi di formazione.
- Costi di comunicazione e marketing.
Le cifre non sono state elencate perché, come spiegato nel post, sono variabili a seconda delle caratteristiche dell’attività.