Aprire un centro estetico non è esattamente come aprire una semplice bottega di qualunque tipo. Lavorando a stretto contatto con la pelle e il corpo delle persone, ci sono normative ben precise da rispettare, oltre che autorizzazioni da ottenere, in mancanza dei quali non sarà possibile intraprendere legalmente l’attività.
Il rispetto delle normative e l’adeguamento alle stesse può portare a importanti cambiamenti a livello di costi per l’apertura di un centro estetico, come vedremo.
Ogni regione ha applicazioni differenti relativamente all’apertura di un salone, ed è necessario conoscere quelle specifiche della propria realtà onde evitare di commettere errori.
Indice:
In generale, le normative che regolamentano l’apertura e il funzionamento dei centri estetici includono:
Certificazioni igienico-sanitarie: i centri estetici sono obbligati a rispettare norme rigide in materia di igiene, per garantire la sicurezza dei clienti e degli operatori. Per questo motivo, i centri estetici devono ottenere una serie di certificazioni igienico-sanitarie che attestino la conformità del centro estetico alle normative in materia di igiene.
Autorizzazioni comunali: l’apertura di un centro estetico può richiedere l’ottenimento di autorizzazioni comunali, che regolamentano la gestione delle attività commerciali in un determinato territorio. Ad esempio, possono essere richieste autorizzazioni per l’uso di spazi pubblici o per l’installazione di insegne.
Normative sulla sicurezza: i centri estetici devono rispettare una serie di norme sulla sicurezza per garantire la sicurezza dei clienti e degli operatori. Queste normative possono riguardare la sicurezza degli impianti elettrici e degli apparecchiature utilizzate nei trattamenti estetici.
Normative sul lavoro: i centri estetici devono rispettare le normative sul lavoro in materia di retribuzione, orario di lavoro, contratti di lavoro e salute e sicurezza sul lavoro.
Inoltre, a seconda dei servizi che si vogliono offrire, possono essere necessarie ulteriori certificazioni e autorizzazioni, ad esempio per l’utilizzo di determinate sostanze chimiche o per la somministrazione di trattamenti medici.
I costi associati all’ottenimento di queste autorizzazioni e certificazioni possono variare in base al Paese e alla regione in cui si vuole aprire il centro estetico. In alcuni casi, potrebbe essere necessario assumere un professionista per aiutare con il processo di conformità alle normative e ottenere le autorizzazioni necessarie. In ogni caso, è importante considerare questi costi durante la pianificazione del budget per l’apertura del centro estetico.
La normativa di riferimento
La legge a cui bisogna fare riferimento è la N° 1 del 4 gennaio 1990, che è stata integrata con un decreto interministeriale nel 2011. Se vuoi leggerla per intero la trovi qui.
Nel testo normativo potrai verificare la tipologia di trattamenti ammessi, gli attestati di specializzazione richiesti per il direttore tecnico, le apparecchiature consentite e tutto quel che bisogna sapere per aprire un centro estetico a norma.
Sarà indispensabile avere almeno un responsabile tecnico in possesso della qualificazione professionale.
Questo significa che, per poter aprire un centro estetico, tu, o un’altra persona regolarmente assunta, deve essere in possesso dell’attestato di estetista specializzata (2 anni + 1 di specializzazione).
Dunque, è possibile aprire un centro estetico senza licenza, purché ci sia un’estetista in possesso di qualifica, che sarà nominata come direttrice tecnica. Chiaramente, in questo caso, quello in cui sarai la proprietaria del centro ma non la direttrice tecnica, non potrai svolgere i servizi estetici sui clienti.
Scelta del negozio
Purtroppo, non esiste una normativa unica e valevole su tutto il territorio nazionale per poter affittare, o acquistare, un locale commerciale da adibire a centro estetico. Occorre verificare i requisiti previsti da ASL e Uffici comunali relativi al proprio territorio.
Ad esempio, per la Regione Lombardia, i requisiti igienico sanitari sono elencati in questo documento pdf.
Per la Regione Lazio (ma praticamente tutte le Regioni hanno un regolamento simile), questi sono i requisiti necessari:
- dotazione acqua corrente potabile calda e fredda;
- allaccio alla fognatura comunale o avere altro idoneo sistema di smaltimento dei liquami;
- altezza conforme a quella prevista dalle disposizioni vigenti in materia edilizia e d’igiene del lavoro;
- aerazione naturale garantita da una superficie finestrata apribile pari a 1/8 della superficie del pavimento e, se inferiore, integrata da impianto di ventilazione forzata che assicuri sufficiente ricambio d’aria;
- illuminazione naturale garantita da una superficie illuminante pari a 1/8 della superficie del pavimento e, se insufficiente, integrata con illuminazione artificiale idonea per intensità e qualità;
- servizio igienico adeguatamente disimpegnato, con lavabo e wc areato o con impianto d’estrazione d’aria, con rivestimento impermeabile lavabile e disinfettabile delle pareti per un’altezza minima di 2 (due) metri, munito d’erogatore di sapone e asciugamani a perdere;
- spazio spogliatoio per il personale, munito di appositi armadietti individuali;
- avere una superficie complessiva di almeno mq. 15 (quindici) per un solo posto di lavoro, mq. 4 (quattro) in più per ogni posto di lavoro oltre il primo. Se i trattamenti sono effettuati in box, gli stessi devono avere tramezzatura alta 2 (due) metri e superficie non inferiore a mq. 4 (quattro) e comunque tale da consentire facilità di movimento all’utente e all’addetto, in rapporto al tipo di trattamento e ai macchinari presenti;
- pavimenti in materiale facilmente e quotidianamente lavabile e disinfettabile. Non sono pertanto ammessi pavimenti in moquette e materiali similari;
- posti lavoro che devono avere pareti lavabili e disinfettabili fino a 2 m. d’altezza. Non sono pertanto ammesse tappezzerie di carta, stoffa e similari;
- i locali di lavoro devono essere dotati di lavamano adeguati per numero e collocazione in rapporto all’attività. Qualora l’attività d’estetista sia svolta in esercizio di acconciatore uomo-donna è sufficiente una superficie minima di mq. 6 (sei) per il primo posto di lavoro e di almeno mq. 4 (quattro) per quelli successivi; Qualora vengano effettuati trattamenti di sauna e/o massaggio manuale o strumentale o comunque trattamenti estetici sul corpo, devono essere predisposti idonei locali doccia, con antispogliatoio, facilmente raggiungibili dalle postazioni di estetista.
Verifica, anche attraverso la ricerca su Google, quali sono i requisiti richiesti dalla tua regione.
Iscrizione alla camera di commercio e altre procedure
La burocrazia prevede 7 step per poter ottenere la possibilità di aprire la propria attività di estetista:
- Aprire la Partita IVA corrispondente
- Iscriverti alla Camera di Commercio locale
- Ottenere la Licenza di estetista presso lo Sportello per le Attività Produttive
- Richiedere la certificazione di idoneità igienico-sanitaria all’ASL di riferimento
- Comunicazione di Inizio Attività al Comune
- Nominare il Responsabile del centro estetico
- Aprire le posizioni INPS ed INAIL di chi lavora nel tuo centro estetico
Il consiglio è quello di farsi seguire, in tutte queste pratiche, da un commercialista che, in cambio di un compenso da quantificare con un preventivo, si occuperà di tutto, riducendo al minimo la possibilità di commettere errori.
Lavori di ristrutturazione per il negozio di estetica
Per poter aprire un centro estetico, è necessario presentare un documento che si chiama: SCIA.
La SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) è un documento che serve a comunicare all’amministrazione comunale l’avvio di un’attività commerciale, artigianale o professionale, tra cui anche l’apertura di un centro estetico.
Per aprire un centro estetico è necessario presentare una SCIA presso il Comune in cui si intende svolgere l’attività. La SCIA deve contenere tutte le informazioni necessarie riguardanti l’attività che si intende svolgere, come ad esempio la descrizione dell’attività, la ubicazione del locale, la planimetria del locale, il tipo di attività che si intende svolgere e i dati del titolare dell’attività.
Inoltre, è possibile che vengano richieste altre autorizzazioni specifiche, come ad esempio l’autorizzazione sanitaria per l’uso di apparecchiature estetiche, l’autorizzazione all’utilizzo di prodotti chimici, l’autorizzazione alla somministrazione di cibi e bevande, se si intendono offrire servizi di questo tipo nel centro estetico.
Una volta presentata la SCIA e ottenute tutte le autorizzazioni necessarie, sarà possibile avviare l’attività del centro estetico. È importante verificare sempre le normative locali e nazionali relative alla gestione di un centro estetico per garantire la regolarità dell’attività.
Se vuoi conoscere tutte le informazioni per poter aprire, e anche lanciare il tuo centro estetico, non dimenticare di ordinare la tua copia del mio libro “Aprire un Centro Estetico“.